Museo della Fondazione Prada - Largo Isarco 2, Milano - 2014/2015

Pareti in policarbonato alveolare - ingresso al Museo
sviluppo progetto, esecutivi e D.L.: Maina Architetti
Committente: Gallina srl, Docks and Dockers

Il progetto del Museo per la fondazione Prada a Milano, ad opera del famoso studio internazionale OMA, consiste essenzialmente in una serie di nuovi edifici inseriti su un complesso industriale preesistente d'inizio 900. Da questo accostamento sono nati vari ambienti espositivi, caratterizzati dall'uso di materiali diversi, che coesistono pur rimanendo distinti; "una collezione di spazi architettonici originale quanto le proposte artistiche che saranno esposte al loro interno". Il concept di OMA per gli spazi d’ingresso al museo prevedeva di ospitare alcune funzioni primarie e distributive all’interno di eterei volumi semitrasparenti; degli scultorei prismi traslucenti di aspetto monolitico. Questi volumi sono stati realizzati grazie ad un’ inedito sistema di facciate, pareti interne e controsoffitti in policarbonato, in grado di interagire con la luce, animandosi di riflessi e trasparenze. Per la realizzazione gli architetti di OMA si sono rivolti alla Gallina srl, azienda italiana leader nella produzione di pannelli in policarbonato alveolare, ed al suo partner Docks and Docker per la costruzione. Maina Architetti si è occupata, per conto di queste due realtà ed in stretto contatto con gli architetti di OMA, di sviluppare il concept iniziale, di redigere il progetto esecutivo e i particolari architettonici nonché dirigere in cantiere l'esecuzione delle opere di costruzione.

Per raggiungere il risultato che si erano prefissati gli architetti di OMA sono partiti da un sistema di pannelli alveolari di produzione industriale scelto per le sue caratteristiche di robustezza e traslucenza; sono quindi state realizzate numerose campionature per la composizione delle pareti e per le finiture superficiali. Per i pannelli alveolari è stata studiata una apposita finitura di tonalità “grigio-matte”; la struttura di ancoraggio portante è stata risolta con inediti montanti trasparenti in policarbonato, soluzione che ha consentito di eliminare telai o correnti metallici altrimenti visibili in controluce. La parete così composta è stata studiata e verificata per garantire le prestazioni di resistenza ai carichi prescritti dalla normativa per le partizioni di più di 8 metri di altezza inserite nel contesto museale. L’esigenza di OMA di nascondere alla vista gli elementi di vincolo perimetrali dei pannelli e la volontà di non avere soluzione di continuità delle superfici, hanno portato allo studio di dettagli unici, quali gli spigoli verticali ricavati per fresatura e piegatura in continuo dei pannelli alveolari, le guide inferiori e laterali annegate a pavimento e parete. Per la sigillatura degli alveoli sono stati inseriti dei profili pressopiegati in policarbonato in apposite fresature praticate sotto la superficie esterna dei pannelli alveolari. Soluzione che ha garantito la tenuta all’acqua, la dilatazione termica lineare e la ventilazione interna dei pannelli. Il piacevole effetto tattile e visivo delle pareti così realizzate viene esaltato dalla linearità e dalla “pulizia” di ogni singolo dettaglio. Il progetto ha previsto l’impiego del policarbonato anche per tutti gli elementi inseriti nello sviluppo lineare delle pareti: gli imbotti, i controsoffitti, le porte di accesso ai locali ticket-desk e cassa del bookshop, gli interni di un ascensore, fino ad interessare la copertura esterna ed il rivestimento degli evacuatori di fumo antincendio. Ogni particolare ha fatto di questo progetto un’occasione unica per sperimentare le grandi potenzialità di un materiale versatile, interpretato e impiegato in modo del tutto innovativo.